I dizionari non danno nessun dubbio, tra sopralluogo o sopraluogo la prima forma è quella corretta da scrivere, la seconda è errata.
Sopralluogo è la parola corretta da scrivere, unisce due parole: sopra più luogo. Insieme creano un vocabolo indipendente nella pronuncia, nella scrittura e nel so significato.
La doppia L è il risultato della pronuncia, succede anche con altre consonanti, ad esempio la T, sempre nei casi di due parole unite. Potete studiare questo caso interessante: colluttorio o collutorio.
Sopralluogo o sopraluogo, cosa dicono i vocabolari
Nei vocabolari si legge sopralluògo, l’accento sulla penultima O dà il suono corretto della parola. E’ un avverbio e sostantivo maschile. Al plurale si scrive sopralluòghi/sopralluoghi. La forma che noi abbiamo definito errata, sopraluògo e sopraluòghi viene considerata antiquata e in disuso.
Sopralluogo intende sul luogo stesso, ha significato di ispezione in un posto, indagine, controllo, ricognizione sul luogo. Una parola usata per settori molto tecnici e frasi connesse.
Sopralluogo e sopraluogo, altri esempi simili
Esistono altre parole unite che possono creare dubbi come quello analizzato in questo testo, sopralluogo o sopraluogo.
- Sopracciglio
- Sopraccoperta
- Soprannaturale
- Soprannome
- Soprattassa
Oppure anche:
- Soprattutto
- Sopravvalutare e sopravvalutato
- Sopravvento
- Sopravvivere
- Soprammobile
Abbiamo inserito tutti gli esempi di parole molto usate, come potete vedere le consonanti si raddoppiano naturalmente nella pronuncia, soprattutto quando hanno suono duro.
Radici e desinenze grammaticali
Sopra, in questo caso, si trasforma in radice ovvero la parte iniziale delle parole quasi sempre non soggetta a variazione. Invece di sopra, forma italiana, troviamo sor o sur o super. La r è una consonante che può precedere o seguire altre consonanti senza essere raddoppiata.
- Ecco gli esempi: sorvegliare, sorvolare, supermercato, superpotenza, supernova, supernutrizioni, superordine.
Abbiamo visto tutti esempi composti da una radice seguita da una parola indipendente. Vegliare, volare, mercato, potenza, superordine. In questo caso, fungono da desinenza, la parte finale della parole che varia per indicare femminile/maschile, plurale/singolare, verbo o sostantivo (es. sorvegliare o sorvegliato).
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