Ossi di seppia è una raccolta di poesie, scritte da Eugenio Montale, pubblicata per la prima volta nel 1925; include però componimenti scritti già a partite dal 1916 come per esempio la poesia “Meriggiare pallido e assorto”.
Nella seconda edizione del 1928 inoltre, vengono aggiunte sei liriche e modifica la struttura interna della raccolta.
Ossi di seppia: significato – Eugenio Montale
Già il titolo dell’opera presenta una figura retorica; infatti Ossi di seppia indica la cartilagine dei molluschi che galleggiano sul mare o che vengono sbattuti sulla spiaggia.
Questa indica un’allegoria: come l’osso di seppia è gettato sulla terra, così il poeta è esiliato dal mare (cioè la felicità e la natura).
Inoltre Montale, attraverso questo titolo, vuole individuare una poesia scarna, fatta di poche parole e soprattutto semplice. Rifiuta perciò la poetica dei poeti del Novecento ed in particolare la retorica di Gabriele d’Annunzio. Proprio con quest’ultimo infatti, attraverso la poesia “I Limoni”, avvierà dure polemiche e critiche.
Ossi di seppia: temi e linguaggio – Eugenio Montale
Come detto in precedenza Montale si pone l’obiettivo di scrivere poesie scarne, semplici e che raccontassero situazioni dell’odierna quotidianità ; rifiutando perciò le scene “surreali” tipiche di d’Annunzio (vedi per esempio “La pioggia nel Pineto”).
Allo stesso tempo però, Montale crea delle poesie (vedi Meriggiare pallido e assorto) che dal punto di vista stilistico risultano assai complesse: allitterazioni, campi semantici, parole aspre, metafore, anafore, rime e molto altro. Perciò seppur i contenuti risultino semplici, il modo in cui essi sono scritti non sono subito intuibili.
Da ricordare infine l’ambientazione della maggior parte delle poesie: il territorio delle Cinque Terre, dove Montale passava le sue estati quando era giovane.
Ossi di seppia: struttura – Eugenio Montale
Comprende 23 liriche divise in 4 sezioni:
- Movimenti, tra cui la più famosa è “I Limoni“;
- Ossi di seppia, tra cui “Meriggiare pallido e assorto” e “Spesso il male di vivere ho incontrato”;
- Mediterraneo;
- Meriggi e ombre.
Rispetto a molti altri autori del Novecento, Montale riporta alla luce la poesia; infatti Pirandello scriveva novelle, Svevo compose un romanzo, d’Annunzio aveva un genere a sé. Per ritornare alla poesia infatti dobbiamo ricordarci di Pascoli (quindi alla fine dell’Ottocento).
Per ritrovare il riassunto delle opere, della vita e di tutto quello che riguarda Eugenio Montale è disponibile un’apposita sezione su soloscuola.com (clicca qui).
L’osso di seppia non è una cartilagine in quanto la seppia è un mollusco.L’osso di seppia è una conchiglia interna.Vi prego vivamente di correggere
Noto con sommo dispiacere che l’errore non è stato corretto, si rende allora necessaria una precisazione, sono una docente di Scienze Naturali e quindi ci tengo a ribadire la natura oggettiva e chimica dell’osso di seppia che è e resta una conchiglia (guscio) interna la cui composizione chimica è: 80-85% di carbonato di calcio,fosfati,sostanza gelatinosa e acqua.Vi prego vivamente di eliminare la parola cartilagine che è tessuto della classe dei connettivi pieghevole e di notevole consistenza, di aspetto traslucido.
Cordiali saluti prof. Elvira Miranda
Non si capisce un sega, lo dice uno che ha la media del 9 in 3 media, quale è il significato degli ultimi 4 versi?
La prof. ha ragione, Christian non si è accorto.