Riassunto vita Luigi Pirandello

Riassunto vita Luigi Pirandello

Ecco un riassunto completo della vita dell’autore e drammaturgo Luigi Pirandello.

Riassunto vita Luigi Pirandello
Riassunto vita Luigi Pirandello

Luigi Pirandello è uno degli autori più studiati e tutt’oggi più rappresentati in teatro; infatti le sue opere sono spesso interpretate in tutti i teatri italiani. Vi proponiamo un riassunto completo della vita di questo autore e scenografo:

I primi anni fino agli studi universitari:

Luigi Pirandello nacque nel 1867 in Sicilia e precisamente in una frazione dell’odierno comune di Agrigento. La famiglia di origine fu decisamente antiborbonica e quindi anti-conservatrice; allo stesso tempo i genitori dell’autore furono severi obbligando il figlio allo studio di Legge così che avesse potuto affiancarlo alla gestione dell’attività di famiglia: delle miniere di zolfo.

Dopo gli studi liceali a Palermo, Pirandello si iscrisse alla facoltà di Legge e di Lettere della stessa città; ben presto però si trasferì nel 1887 a Roma e dopo altri due anni finì gli studi a Bonn, in Germania. Qui si laureò definitivamente nel 1891 in filologia romanza, quindi in netto contrasto rispetto agli studi che il padre gli obbligò di conseguire nei primi anni.

La carriera letteraria, le prime soddisfazioni e la malattia

Ritornò a Roma nel 1892 e l’incontro decisivo fu con Luigi Capuana che lo indirizzò verso la narrazione in prosa; questo avvenimento fu decisivo per molti autori, dapprima per Giovanni Verga.

Nel 1894 sposò Maria Antonietta Portulano da cui nacquero tre figli. Nel 1903 Pirandello fu coinvolto in una grave crisi economica in seguito ad una frana avvenuta nelle miniere della famiglia; da qui forse nacque la vera poetica “pirandelliana”, infatti Luigi dovette assistere ad una grave crisi psichica della moglie.

Anche per motivi economici, l’autore cominciò dopo solo un anno a pubblicare molte sue opere: nel 1904 “Il fu Mattia Pascal” (tradotto in due lingue), iniziò la collaborazione con il “Corriere della Sera”.

L’approdo a teatro durante la guerra

Il 1910 fu per Pirandello l’occasione di avvicinarsi alla figura del teatro pubblicando: “Così è (se vi pare), “Il berretto a sonagli”, “Il piacere dell’onestà”, “Il giuoco delle parti”.

Dopo alcuni anni in cui la fama dell’autore aumentò notevolmente pubblicò: “L’uomo dal fiore in bocca”, “Questa sera si recita a soggetto”, “Ciascuno a suo modo e molte altre opere”.

La stesura di queste opere era accompagnata dal sottofondo della Prima Guerra Mondiale ed anche da gravi lutti: la morte della madre, il figlio Stefano fu imprigionato dagli austriaci ed infine ad aggravare il momento furono le condizioni della moglie che nel 1919 fu ricoverata in una casa di cura.

Le ultime opere, il premio Nobel e gli ultimi anni.

Se nei primi anni l’approdo a teatro di Pirandello non fu ben visto, già nel 1922 le sue opere erano rappresentate in tutto il mondo; nel 1924 diede vita ad una nuova compagnia teatrale in cui parteciparono alcuni attori come Ruggero Ruggeri e Marta Abba.

Quest’ultima fu per Pirandello, una figura molto importante soprattutto dopo il peggiorare delle condizioni di salute della moglie; l’avventura teatrale però per l’autore fu breve infatti pochi anni dopo la compagnia teatrale dovette chiudere.

Seppure ciò le opere pirandelliana sono oggi quelle più rappresentate; nel 1924 uscì il romanzo “Uno, nessuno e centomila” ed riorganizzò tutta la produzione di novelle nella raccolta “Novelle per un anno”.

I viaggi in tutto il mondo erano sempre più frequenti, si appassionò al cinema (la novità di quegli anni); all’autore nel 1934 gli fu assegnato il Nobel per la letteratura. Morì a Roma il 10/12/1936.

Circa Giovan Giuseppe Ferrandino

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