Per scrivere una frase, cosa scegliereste tra denuncie o denunce? Ebbene, con questa nuova parola nella rubrica “lessico” di Solo Scuola ripassiamo una regola generale.
Partiamo dalla risposta, il plurale giusto da scegliere è denunce senza la finale con i. E adesso vi spieghiamo il perché partendo da questa informazione: denuncia si può scrivere anche denunzia. In questo caso il plurale corretto è denunzie con la “i” nel finale. Perché questa differenza? C’entrano sempre le regole grammaticali.
Denuncie o denunce, perché invece denunzie?
Denuncia o denunzia è l’atto giuridico formale con cui si segnala una situazione illegale o una persona all’autorità competente. Significa anche dichiarare o far conoscere. Nel diritto tributario si parla di denuncia dei redditi la dichiarazione sulle entrate economiche e finanziarie da presentare ogni anno.
La regola ortografica e lessicale vuole che:
- le parole che al singolare finiscono con -cia preceduto da consonante al plurale perdono la “i”
denuncia diventa denunce
Arancia diventa arance
- le parole che al singolare finiscono in -cia ma sono precedute da vocale al plurale mantengono la i
Acacia diventa acacie
camicia diventa camicie.
Denunzia è il secondo modo di scrivere e pronunciare la parola che stiamo studiando. In questo caso, vige un’altra regola lessicale.
Le parole che finisco in zia al plurale diventano zie. E soprattutto, ricordate una cosa:
- zia, zio, zii, zione hanno una sola z mai due.
Se tendete a raddoppiare la Z nella pronuncia ad esempio di azione (azzione) o colazione (colazzione) sappiate che è sbagliato. Quindi fate attenzione a non riportare questo errore di pronuncia nello scritto.
Denuncia – denunce: esempi concreti
Sanchez: Chris Sanchez sono io…
Swat – squadra speciale anticrimine (telefilm)
Hondo: Lei è Chris Sanchez?
Sanchez: Senta se lei è degli Affari Interni le dico che quello al posto dei denti aveva due lame di rasoio. Ho dovuto darci giù di brutto! Sono stufa di beccarmi denunce perché a “un cretino” (modificato) qualunque non vada di essere buttato a terra da una donna!
E per imporne la sopportazione, potentati economici del Nord e lo Stato, di fatto, si alleano con la mafia; soffocano le proteste dei cittadini a manganellate, denunce, querele (e la camorra uccide don Peppe Diana); si trasferisce pure qualche funzionario troppo zelante o se ne blocca la carriera. È così da decenni. Ma ora c’è chi ha deciso di non sopportarlo; sono tanti e diventano sempre di più.
Pino Aprile, Giornalista e scrittore. Dall’incipit di Il Sud Puzza
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