Tante parole che usiamo senza alcuna difficoltà della lingua parlata si rivelano invece particolarmente capziose nel linguaggio scritto.
Quante volte ci è capitato di tentennare di fronte alla scrittura di una parola o di un’espressione che eravamo sicuri di padroneggiare a meraviglia?
Una vocale di troppo, un apostrofo al posto sbagliato o una consonante in meno rischiano di farci apparire poco ferrati in grammatica e rendono poca giustizia alla nostra preparazione scolastica.
Tra i dubbi che di certo ci è capitato di sperimentare figura lo coppia “daltronde” o “d’altronde“, dove l’uso dell’apostrofo potrebbe trarci in inganno e sollevare dubbi di vario genere.
E’ un caso simile a quello di tuttoggi o tutt’oggi oppure qualora o qual’ora.
Capiamo insieme qual è la versione grafica giusta.
Daltronde o d’altronde: come si scrive?
Le due alternative differiscono tra di loro graficamente solo per l’uso dell’apostrofo.
La domanda è quindi: bisogna farvi ricorso o no?
Essendo “d’altronde” la forma corretta, l’apostrofo risulta necessario.
L’espressione, difatti, è composta da due elementi, dalla preposizione semplice “da” e dall’avverbio di luogo “altronde”.
L’apostrofo che utilizziamo ci mostra come sia avvenuta un’elisione tra i due elementi, dal momento che la vocale finale della preposizione “da” risultava meno forte di quella iniziale dell’avverbio “altronde”, ed è per questo caduta.
Scrivere daltronde è da considerare errore?
La forma priva di apostrofo “daltronde” è da considerarsi errata in quanto dovrebbe corrispondere ad una forma di univerbazione – ossia unione di due parole originariamente separate – mai avvenuta.
I due elementi che formano l’espressione continuano difatti ad esistere autonomamente, pur collaborando alla creazione del senso.
Tuttavia, l’Accademia della Crusca segnala l’esistenza di un’antica forma “daltronde” oramai del tutto caduta in disuso, di cui esistevano nel passato diverse attestazioni in documenti scritti della lingua italiana.
Come fugare ogni dubbio?
I dubbi linguistici sono legittimi anche per i parlanti nativi di una data lingua, e non sono affatto deprecabili.
Il modo migliore per sciogliere ogni dubbio è comunque sempre la consultazione del dizionario, migliore amico della lingua italiana.
Di sicuro può esserti d’aiuto anche consultare la nostra sezione dedicata al lessico, qui abbiamo raccolto gli errori più comuni.