Si scrive da capo o daccapo? E che dire della forma d’accapo? Il dubbio è lecito, non è così strano che possano sorgere dei dubbi circa la grafia di determinate parole.
Se infatti nel parlato ci sono pochi dubbi, almeno per quanto riguarda le grafie staccate o unite, quando si tratta di scrivere ci si può facilmente confondere.
Si tratta di errori talvolta anche gravi che andrebbero assolutamente evitati soprattutto se si tratta di comunicazioni importanti.
Ma è così anche in questo caso? Tra da capo o daccapo c’è effettivamente una forma errata o possono essere utilizzate entrambe?
Scopriamolo insieme.
Da capo o daccapo, ecco come si scrive
In questo caso, tra da capo o daccapo non c’è un vero e proprio errore perché si possono utilizzare indistintamente entrambe le forme.
E’ un caso molto frequente nella lingua italiana; un caso analogo è il dubbio grammaticale buongiorno o buon giorno.
La grafia più antica è la prima, da capo, tuttavia nel corso degli anni si è andata diffondendo sempre più velocemente la forma unita daccapo, tant’è che i vocabolari riportano entrambe le versioni.
Cercando, ad esempio, sul vocabolario online Treccani, si può trovare la seguente definizione:
Daccapo (o da capo) avv. – 1. Di nuovo, da principio.
Non ci sono dunque dubbi sul fatto che si possa scrivere in entrambi i modi.
Cosa dire però della forma d’accapo? Ebbene, in questo caso ci troviamo dinanzi ad un errore.
Le sole grafie corrette sono da capo e daccapo. D’accapo invece è una forma completamente sbagliata, se per caso dovesse capitarti di leggerla, sappi che si tratta di un errore.
Facciamo qualche esempio
Per meglio comprendere quanto detto e per ricordarlo meglio in futuro, può tornare utile fare qualche esempio.
- Non ho superato l’esame, mi toccherà studiare tutto da capo! (corretto)
- Ci toccherà fare tutto daccapo perché il superiore ha bocciato il nostro progetto. (corretto)
- Anna ha sporcato il pavimento, devo lavarlo d’accapo. (errato)