In questo articolo vediamo la scrittura corretta di un aggettivo, cosa scegliereste tra efficiente o efficente?
La forma esatta è la prima: efficiente.
La versione senza la “e” potreste trovarla riportata nei dizionari come forma dialettale e in disuso. Se dovete scrivere una frase corretta non dovete usarla. Ecco alcuni esempi di frasi scritte con la parola esatta:
- Ho trovato un modo efficiente per sistemare il magazzino
- Quel lavoratore è molto efficiente sul lavoro
- Il tecnico revisionò la macchina e la rese efficiente
- Se i controlli fossero efficienti le cose funzionerebbero meglio
- Il generale riarmò le sue truppe con armi più efficienti
Efficiente o efficente: conserva la forma latina
Accanto ad efficiente troviamo il sostantivo femminile efficienza, è corretto scriverlo con la I ed escludere efficenza.
Efficiente e efficienza conservano la loro forma latina:
- efficiens + entis (portare a compimento)
- efficientia
Sono quindi le forme più complesse di efficace e efficacia. Sempre da latino, il significato di entrambe le parole è:
- “che produce con effetto”
- “produzione con effetto”.
E’ la parola latina “effèctus” (effetto) accanto a “fàcere” e “ficère” a creare il significato finale di efficiente, efficace, efficienza, efficacia:
- cosa fatta o prodotta, realmente e concretamente.
Altre parole con Ci, Cie e Ce
Le sillabe con Ci, Ce e Cie creano sempre dubbi a causa della pronuncia che potrebbe non sempre corretta. Un esempio simile lo avevamo incontrato: superficie e superfice.
Come efficiente, la i va inserita nelle seguenti parole:
- inefficienza
- inefficiente/i
- sufficienza
- insufficienza
- insufficiente/i
- deficiente/i
- deficienza
- coefficiente/i
- coefficienza
Raccomandiamo sempre di controllare il dizionario quando incontrate altre parole con origini latine, perché alcune conservano il significato originario ma perdono la “i” dopo la C. In altri casi, le parole che derivano da facĕre (fare) rispettano questa forma. Di seguito alcuni esempi:
- soddisfacente/i
- insoddisfacente/i
- confacente
- stupefacente/i
- nullafacente/i.
Come vedete la I non è presente, se avete però dubbi o non vi ricordate queste parole tenete sempre vicino un dizionario per evitare errori.
In tutti gli esempi riportati, notiamo un’unica forma per il maschile e il femminile, due forme diverse per il plurale e il singolare. In grammatica, nomi e aggettivi con questa caratteristica si definiscono di genere comune.
Invece, nomi e aggettivi con un’unica forma per singolare e plurale si definiscono invariabili. Un esempio è la specie e le specie, anche questa una parola inserita nella nostra rubrica dedicata al lessico.
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