Superficie o superfice

Superficie o superfice: come si scrive?

La lingua italiana comprende tante parole a cui sono associati diversi significati, alcuni semplici altri complessi, come il caso di superficie o superfice.

Alcuni termini comuni, molto usati nella scrittura generale e settoriale, presentano dei tranelli che portano ad errori lessicali e grammaticali, ecco uno dei tanti esempi

Secondo voi, è corretto scrivere superficie o superfice? La risposta corretta è superficie con la I, il suo plurale è superfici.

Superfice non è una parola inesistente e mai usata, questa versione è considerata anche nei dizionari, è però una forma in disuso. Sia nello scritto che nel parlato è sempre corretto usare superficie perché si considera la sua origine latina.

Superficie: dal latino all’italiano

Superficie deriva dal latino superficies. Con la quinta desinenza latina, questa forma è sia singolare che plurale. In italiano si fa cadere l’ultima consonante, la S, per avere la parola attuale: superficie.

A sua volta, superficies in latino è composta da due parole:

  • il prefisso super- che significa sopra, superiore
  • Facies che intende faccia e anche aspetto o apparenza (faciei)

Con questi due significati uniti, si arriva alla parola odierna: superficie e superfici. A scuola si incontrano spesso nei compiti o nei capitoli di geometria, matematica, fisica e altre materie tecnico scientifiche.

Superficie o superfice: parole con ce e cie, qualche regola

C’è una regola nelle parole con le sillabe ci e cie:

  • la i va messa dopo la C quando questa è preceduta da una vocale. Un esempio è specie e non spece come abbiamo spiegato in questo articolo.

Altre parole latine che richiedono la i dopo la c sono: efficienza/efficiente, sufficienza/sufficiente, deficienza/deficiente.

Cie e Gie si usano anche:

  • nei plurali delle parole che finiscono con cìa e gìa, attenzione alla i accentata. (farmacia, farmacie – allergia, allergie – bugia, bugie).
  • nei plurali di parole che finiscono con -cia e -gia (i senza accento) preceduti da una vocale come camicia, valigia, ciliegia.
  • Attenzione a non dimenticare la i nei mestieri e parole che finiscono i -iere o -iere, ad esempio pasticciere, artificiere, crociera.

Ce e Ge senza i si usano in parole dove le consonanti C e G sono preceduti da un altra consonante, ad esempio arancia – arance.

Ricorda che nella nostra sezione dedicata al Lessico, potrai trovare tante altre regole del lessico italiano.

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