Tra constatare o costatare qual è la forma corretta? E perché non è così raro leggere e sentire entrambe le varianti?
In questa guida scioglieremo insieme questo dubbio e ti aiuteremo a capire perché attualmente coesistono queste due forme.
Inoltre, nella sezione “lessico” del nostro sito puoi trovare tantissimi articoli utili per risolvere le perplessità lessicali più diffuse della nostra lingua. Un esempio di un caso simile a quello che andremo ad affrontare tra poco è: risurrezione o resurrezione, come si scrive?
Partiamo col dire che tra constatare o costatare non vi è una forma completamente errata. Sebbene la prima sia quella maggiormente accreditata, anche la grafia senza -n è ad oggi accettata e molto diffusa.
Come scegliere tra constatare o costatare
Può capitare che parole molto simili tra loro, che magari differiscono per una sola lettera, come in questo caso, abbiano poi contenuti semantici estremamente differenti.
Un degli esempi che abbiamo già analizzato è la differenza tra avallare e avvallare.
Nel caso però di constatare o costatare non vi è questa divergenza di significato.
Per capire meglio, riportiamo la definizione che il Treccani offre del termine:
Constatare (o costatare): [dal fr. constater, der. del lat. constat, voce del verbo constare «esser noto»] (io constàto o cònstato, ecc.). – Accertare, appurare, stabilire con certezza, sulla base di prove e documenti. […] Più genericamente, acquisire cognizione certa di un fatto, di una realtà.
Come possiamo ben notare, la versione principale, quella storicamente più longeva, è constatare affiancata da costatare, sempre però in riferimento alla medesima definizione.
In effetti, la grafia senza -n ha fatto capolino nel panorama della lingua italiana abbastanza di recente ed alcuni dizionari non la riportano.
Noi però riteniamo, alla luce dell’inserimento della stessa in alcuni dei vocabolari più autorevoli, che entrambe le forme siano corrette.
Nel caso però di comunicazioni o documenti ufficiali, sarebbe meglio optare per constatare.