Sul caso beneficenza o beneficienza, non dovete avere dubbi grazie ad una lettera scritta alla Treccani proprio su questo errore comune.
Iniziamo dal dire qual è la forma corretta. E’ beneficenza senza cie, la i tra c ed e.
Ripetiamo insieme: si scrive beneficenza e non beneficienza. Per essere corretti, i dizionari riportano l’accento grave sull’ultima e: beneficènza
Beneficenza o beneficienza o beneficiensa?
Purtroppo, insieme ai suoni ce e cie confusi e storpiati, anche le finali con la zeta possono presentare problemi. In alcuni dialetti italiani e idiomi il suono della z e della s si confondono, tanto che per essere riportati nel suono corretto si usano dei simboli grafici particolari. Li potete trovare e studiare nei dizionari di italiano ma soprattutto in quelli linguistici.
Nel nostro caso, per non sbagliare, ricordatevi che la parola corretta è beneficenza. E adesso vediamo il significato che ci aiuta a capire il perché di questa forma.
Beneficenza o beneficienza, perché il primo e non il secondo?
La risposta è da ricercare nella sua etimologia latina e nelle sue parole derivate.
Beneficenza deriva dal latino beneficentia, a sua volta derivato da beneficent o beneficere.
E’ un sostantivo femminile che deriva dal verbo beneficiare il quale da origine all’aggettivo benefico e al sostantivo beneficio.
Il significato è: aiuto economico a persone o comunità bisognose. I sinonimi sono carità e assistenza intesa come gratuita e non, ad esempio, sociale.
Derivano le parole: beneficiare, beneficiario, beneficiato, beneficio, benefico.
La beneficenza nell’attualità, frasi di letteratura, satira e politica.
- Di Cesare Cantù, scrittore italiano, storico, politico e pensatore
Il denaro destinato alla beneficenza non ha merito se non rappresenta un sacrificio, una privazione
- Di Roberto Benigni, satira
Le mogli dei politici fanno tutte beneficenza. Hanno il senso di colpa per quello che rubano i mariti
- Melania Trump, First Lady degli Stati Uniti D’America. First Lady significa moglie dei Capi di Stato, in questo case dell’ultimo presidente eletto negli Usa.
Io e mio marito siamo grandi donatori nel campo della beneficenza. E stiamo insegnando a nostro figlio Barron a donare i suoi vecchi giocattoli per i bambini che potrebbero non averne alcuno.
- Di Roberto Cavalli, stilista e imprenditore
Ho sempre considerato la beneficenza come un fatto privato. Volere aiutare chi è meno fortunato è un obbligo morale ma a mio avviso dovrebbe rimanere un gesto personale