Il porto sepolto è un celebre componimento poetico scritto da Giuseppe Ungaretti e pubblicato nel 1923 presso la Stamperia apuana di Ettore Serra che già si era occupato della prima edizione nel 1916.
Infatti, “il porto sepolto” è non solo il nome della poesia, ma anche il titolo della raccolta di poesie che la contiene. In seguito è confluito nella raccolta denominata L’Allegria. All’interno di questa vi sono incluse componimenti come:
- Soldati composto nel 1918.
- Mattina (M’illumino d’immenso)
- I Fiumi
Analizziamone insieme il significato, lo schema metrico e le principali figure retoriche.
“Il porto sepolto”: il commento alla poesia
Per comprendere a fondo questa poesia, breve ma carica di significati ed estremamente evocativa, di Giuseppe Ungaretti, è fondamentale fare dei cenni alla sua vita ed alla sua poetica.
Il poeta appartiene a quelle correnti letterarie che chiamiamo simbolismo e decadentismo e questa poesia ne è un chiaro esempio.
Coerentemente con queste correnti, anche per Ungaretti l’esperienza umana è ricca di immagini e simboli che nascondono al loro interno infiniti significati.
Il mistero della vita, la ricerca di una verità che non sia logica e razionale ma che sia invece quanto di più simile ad una illuminazione, sono tutti temi che ritroviamo all’interno del componimento in questione.
Questa riflessione sulla vita, sul suo senso più profondo è data probabilmente anche dalla particolare situazione vissuta dal poeta.
“Il porto sepolto“, infatti, viene scritto quando il poeta era in Friuli sul fronte di guerra. Una realtà fatta di morte e devastazione non può che aver indotto Ungaretti ed una riflessione profonda sulla vita e la morte.
Nel brano, il poeta indaga su quello che è il compito di chi compie il suo mestiere.
Secondo la sua visione il poeta è colui che raggiunge questo porto sepolto inteso come un viaggio all’interno di se stessi, alla ricerca di risposte ai quesiti dell’esistenza.
L’immagine del porto sepolto trae origine dalla leggenda di un antico porto sommerso, precedente alla formazione della città Alessandria d’Egitto dove appunto egli è nato.
Il poeta, attraverso i suoi lavori, trasmette parte della conoscenza agli altri uomini. Anche se, come spiegato in chiusura, la vita resta un segreto inesauribile.
L’analisi metrica e le figure retoriche del brano
“Il porto sepolto” si compone di due strofe rispettivamente di tre e quattro versi liberi.
Tra le figure retoriche troviamo numerosi enjambements utilizzati proprio per conferire al brano un ritmo frammentario.
Al v.2 è presente una metafora “torna alla luce”, mentre ai vv. 6,7 c’è un ossimoro “nulla/inesauribile”