Avallare o avvallare: due grafie differenti per esprimere lo stesso concetto o due termini che, in quanto a significato, hanno ben poco in comune?
Partiamo col dire che da un punto di vista grammaticale entrambi i vocaboli sono corretti perché entrambi compaiono cercando in un qualsiasi vocabolario.
Ciò che però non tutti sanno è che non è affatto la stessa cosa scrivere avallare o avvallare, dal momento che ognuno dei due termini ha uno specifico significato, ben distinto dall’altro.
Per cui, utilizzando una parola la posto dell’altra, si potrebbe cadere in errore sul piano semantico.
Avallare o avvallare: qual è la differenza
Prendiamo come punto di partenza la definizione di questi due verbi.
Noi abbiamo consultato il sito Treccani, ma puoi verificare da solo con un qualsiasi vocabolario le definizioni di avallare o avvallare.
- Avallare: [derivato di avallo]. Garantire con avallo. Confermare, rendere credibile, dare credito.
- Avvallare: [derivato di valle]. Far scendere a valle. Affondare o affondarsi.
Come possiamo ben notare, avallo e valle, ossia i sostantivi da cui derivano i verbi, hanno significati ben distinti.
L’avallo, dal francese à valoir, è un tipo di garanzia a copertura di un’obbligazione contratta da altri.
La valle, invece, è la forma concava del suolo. Il termine avvallare è quasi in disuso.
La conclusione, quindi, è abbastanza ovvia. Sia nella lingua parlata e sia in quella scritta bisogna prestare molta attenzione perché una “v” di troppo potrebbe completamente stravolgere il senso di quello che stavate dicendo.
Proviamo a rendere tutto più chiaro con qualche esempio in cui figurano i verbi avallare o avvallare, inseriti nel giusto contesto.
Con avallare:
- Non posso avallare la tua tesi se non mi mostri prove a sostegno.
- Nostro padre ci aiutò ad avallare una cambiale.
Con avvallare:
- I baroni avvallarono i cappucci (M. Villani)
- In seguito all’alluvione assistemmo all’avvallamento di quel terreno.