È più corretto scrivere obiettivo o obbiettivo? La tormentata questione è, da sempre, attuale sui banchi di scuola. La soluzione migliore in questi casi è, chiaramente, consultare un vocabolario.
Se non ne abbiamo a disposizione uno, è bene sapere che sono corrette entrambe le forme.
La forma obiettivo è più vicina all’etimo latino obiectivum (dalla fusione dei due termini ob e iactum), mentre obbiettivo è una forma di origine popolare che ha subito il raddoppiamento davanti alla vocale i, che in questo caso assume il valore di semiconsonante.
Obiettivo o obbiettivo: il significato
In molti si chiedono se ci sia differenza tra l’utilizzo del vocabolo in funzione di sostantivo o di aggettivo. Il lemma ha infatti diversi significati:
- in funzione aggettivale equivale a “imparziale” (giudizio obiettivo, persona obiettiva);
- in funzione di sostantivo si riferisce ad uno scopo, ad un proposito (ha raggiunto l’obiettivo, ha fallito l’obiettivo) oppure ad alcuni strumenti tecnologici, come l’obiettivo della macchina fotografica. Ebbene, anche in questo caso, non c’è alcuna differenza.
Obiettivo o obbiettivo: esempi nella letteratura
Dimostrano l’equivalenza degli usi diverse attestazioni letterarie come in Pirandello, che usa la forma con una b nel Saggio”L’Umorismo” del 1908:
- “Si è troppo ripetuto, e con troppa leggerezza, che nell’indole della nostra gente predomini l’intelletto più che il sentimento e la volontà, cioè la parte obiettiva più che la subiettiva dello spirito”;
al contrario di Leopardi che, nella “Storia dell’astronomia” del 1813, scrive il lemma con raddoppiamento:
- “Si dubitava in Inghilterra della esistenza dei satelliti scoperti da Cassini, ma nel 1718 M. Pound avendo fatto elevare al di sopra del campanile della sua parrocchia un eccellente obbiettivo, che Hughens avea donato alla Società Reale di Londra, li osservò tutti insieme con quello, che era stato scoperto da Hughens, e furon verificati gli elementi della lor teoria.”
Certamente, nell’italiano contemporaneo, la forma più utilizzata è obiettivo, con una sola b e molti linguisti consigliano di utilizzare questa, in quanto più vicina all’origine del termine.