X Agosto è uno dei componimenti più emozionanti e strazianti mai scritti dall’autore Giovanni Pascoli, inclusa in Myricae. In questa poesia, ripercorre la notte di San Lorenzo del 1867, data in cui suo padre venne assassinato senza una vera e propria spiegazione. Di seguito vi forniamo l‘analisi del testo, il commento e il riassunto.
X Agosto – Testo
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
X Agosto Riassunto – Giovanni Pascoli
La poesia si apre descrivendo l’ambientazione temporale: è il 10 agosto cioè la notte di San Lorenzo, giornata in cui in genere si manifesta la quantità massima di caduta delle stelle. In questo suggestivo paesaggio c’è una rondine che sta tornando nel suo nido per dare da mangiare ai suoi piccoli; d’un tratto è stata uccisa ed è caduta a terra con ancora il verme in bocca e i suoi figlioli pigoleranno sempre più a piano fino a morire di fame. Anche un uomo però stava tornando a casa e come la rondine d’un tratto viene ucciso; anche lui portava con sé un regalo per le sue figlie. E’ riverso a terra, e nella loro casa lo stanno aspettando inutilmente. Intanto la caduta delle stelle continua, senza fermarsi davanti a nulla, ad inondare la Terra oscurata dal Male.
X Agosto Figure retoriche – Giovanni Pascoli
- gran pianto: metafora
- tetto: metonimia
- come in croce: similitudine
- pigola sempre più piano: allitterazione della p
- occhi un grido: sinestesia
- pianto di stelle: metafora
- quest’atomo opaco del Male: anastrofe e metafora
X Agosto Analisi – Giovanni Pascoli
La lirica fa parte della raccolta Myricae ed il titolo “X Agosto” non vuole rievocare i fenomeni della notte di San Lorenzo, ma in particolare quel giorno rievoca in Pascoli la morte del padre, ucciso il 10 agosto 1867 in circostanze mai ben chiare.
Presenta un andamento circolare infatti il tema del pianto viene proposto all’inizio del componimento ed anche al termine di esso. Ritroviamo frequenti le figure retoriche tipiche di Pascoli (personificazioni, metafore, alliterazioni, similitudini), l’uso di una sintassi spezzata e l’ambientazione in un quadretto naturalistico.
Particolare invece sono la seconda e quarta strofa dove l’autore crea uno scambio tra termini usati in ambito animale e termini usati per gli uomini. Si nota anche una forte differenza tra i linguaggi usati: “rondinini” termine usato dai bambini invece “romita” termine più elaborato e poco conosciuto.
I temi. La figura della morte viene rievocato più volte nel testo, ma in particolare:
- nella terza strofa “come in croce” che rimanda alla morte di Cristo anch’esso morto innocente sia come la rondine, ma soprattutto come il padre di Pascoli
- nell’ultimo verso “ques’atomo opaco del Male” che rende questo componimento molto più tragico con un termine quasi di memoria leopardiana e trasmette un senso di lontananza, indifferenza e di un paesaggio non ben definito (Impressionismo pascoliano).
Posso sapere perché pascoli usa i due punti quando racconta della molte della rondine e del padre? Grazie