I dubbi che ci assalgono quando ci troviamo a scrivere nero su bianco qualche pensiero sono sempre davvero molti.
La grammatica italiana è estremamente difficile e spesso la pronuncia può anche trarre in inganno facendoci fare degli errori davvero enormi.
Dopo aver esaminato errori comuni come, ad esempio, purtroppo o pultroppo, continuiamo la nostra missione grammaticale esaminando le parole proprio o propio.
Anche questo tipo di errore è davvero comune, ma anche evitabile al 100% con un pò di attenzione.
Proprio o propio: qual è la forma corretta?
Per quanto possa essere un dubbio stupido, la verità è che tutti ci troviamo in difficoltà di fronte a determinate parole.
Negli ultimi tempi poi, grazie a smartphone, computer e correttori automatici, si è anche persa un pò la pratica della scrittura, portando ad una serie di errori sempre più evidenti.
Ma bando alle ciance e scopriamo come si scrive proprio o propio.
Proprio o propio: la regola
Senza andare in cerca di mille giri di parole, diciamo fin da subito che la soluzione sta racchiusa nella pronuncia.
Se si fa un pò di attenzione si sentirà inevitabilmente la R, portando così alla forma corretta di “proprio“.
Proprio è una parola dai mille usi che può diventare avverbio, pronome od addirittura aggettivo a secondo dei casi e del contesto.
Una parola, quindi, molto utilizzata ogni singolo giorno, e proprio per questo che merita di essere scritta correttamente.
Volendo scavare a fondo, però, possiamo dire che la forma “propio” veniva usata nel lontano trecento, ovvero in quell’italiano antico ormai andato perso del tutto.
Vediamo qualche esempio per rendere il tutto più semplice da ricordare.
- Hai proprio ragione tu!
- Ognuno ha i propri punti di forza e le proprie paure.
- Se proprio lo vuoi va bene.
Come si può notare proprio mantiene la R anche nella forma plurale e femminile.