Pensiamo ad un animale inoffensivo, lo definiresti innocuo o innoquo? Ti anticipiamo che una sola delle due grafie è corretta mentre con l’altra commetteresti un grave errore ortografico.
Delle sviste possono capitare a tutti, però è importante imparare e capire perché una determinata parola si debba scrivere in un modo anziché in un altro.
Inoltre, la somiglianza tra i suoni “c” e “q” può trarci in inganno e rendere più complesso individuare quale sia il modo corretto di scrivere alcune parole. Abbiamo visto lo stesso nel caso di acquila o aquila.
Ad oggi il controllo ortografico degli smartphone o dei pc ci semplifica notevolmente il lavoro, segnalandoci in rosso l’errore o suggerendo la forma esatta.
Ma questo non ci esime dal conoscere perfettamente (o quasi) la nostra lingua madre.
Scopriamo allora cosa scegliere tra innocuo o innoquo per non commettere imprecisioni.
Tra innocuo o innoquo è corretto innocuo
Tra innocuo o innoquo la forma presente nei vocabolari, e dunque la sola corretta da un punto di vista ortografico, è innocuo.
Vediamo un estratto preso dalla ricerca effettuata sul sito Treccani:
Innòcuo (ant. inòcuo) agg. [dal lat. innocuus, comp. di in-2 e nocuus «nocivo», der. di nocēre «nuocere»]. – 1. Che non nuoce, che non fa male […].
Per cui:
- Nonostante la taglia grande e l’aspetto poco rassicurante, Thor è il cane più innocuo di tutti. CORRETTO
- Nonostante sia un animale innoquo, alla vista di un topo inorridiscono tutti. ERRATO
Innocuo fa eccezione alla regola
Analizzando la regola grammaticale da applicare alle parole con -cu e -qu possiamo notare che in realtà “innocuo” fa eccezione.
Secondo la stessa, infatti, ecco cosa accade:
- quando la “u” è seguita da una vocale, si utilizza la particella -qu. Esempio: Quadro, quando, qualcosa.
- quando la “u” è seguita da una consonante, si utilizza la particella -cu. Esempio: cubo, cuscino, accusa.
Vocaboli come innocuo o cuore costituiscono delle eccezioni a quanto appena detto e richiedono la particella -cu pur avendo una vocale subito dopo.